martedì 3 giugno 2014

31 maggio - Assemblee ​degli autoconvocati Cgil a Napoli, Reggio e Roma ((Video e Documento conclusivo)

Sabato 31 maggio si sono svolte a Roma, Reggio Emilia e Napoli le tre assemblee interattive su: Testo Unico sulla Rappresentanza, controriforma delle pensioni e difesa della Costituzione.

Di seguito pubblichiamo il video dell'assemblea con l'indicazione degli interventi e il documento conclusivo.



Interventi (con indicazione dell'inizio dell'intervento sul video in hh.mm.ss):
15.07 Giuseppe Casafina delegato Fiom Almaviva Roma
20.30 Agnese Palma delegata Fisac Fideuram-Intesa Roma
32.57 Cinzia Quattrocchi delegata Filt di Napoli
51.57 Gino Caraffi delegato Fiom MT Monte Chio Reggio Emilia
1.06.51 Davide Cerina delegato Fiom Reggio Emilia
1.16.25 Gianni Ferrara costituzionalista
1.38.40 Mario Di Costanzo delegato Fiom Fiat Pomigliano
1.48.33 Matteo Gaddi delegato FP Mantova
2.10.30 Domenico Loffredo direttivo Fiom Napoli (solo audio)
2.22.35 Gianni Rinaldini componente direttivo nazionale Cgil
2.48.14 Eleonora D'Antoni delegata Slc Telecom di Roma
2.55.10 Pina Mazzamurro delegata Filctem comitato iscritti Eni
3.08.06 Claudio Cornelli Fisac Deutsche Bank Torino
3.16.44 Michele Iandiorio delegato Fiom Sirti Verona
3.25.40 Davide Cerina rsu Fiom Oto-Fives (ex - Marcegaglia) Reggio Emilia
3.35.15 Lettura lettera di Maria Baratto
3.37.48Saluti e ringraziamenti da Reggio Emilia
3.40.05 Saluti e ringraziamenti da Roma

31 MAGGIO 2014
DOCUMENTO CONCLUSIVO ASSEMBLEE NAPOLI, REGGIO EMILIA E ROMA

Le assemblee di delegate e delegati della Cgil autoconvocati FIOM, FP, FLC,
FISAC, FILCAMS, SLC, FILLEA, FILT, FILTEM, FLAI, SPI a Reggio Emilia, Napoli
e Roma ringraziano le lavoratrici, i lavoratori, le compagne ed i compagni che
hanno condiviso e sostenuto il percorso nato a Bologna il 15 febbraio scorso e
sviluppatosi in questi mesi con iniziative territoriali di discussione e
informazione sul Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014.
Nel corso dei mesi successivi all’assemblea di Bologna è aumentato il consenso
in termini di adesioni di delegate e delegati che come noi avevano una visione
diversa in merito a questioni vitali per la nostra organizzazione.
La decisione di sperimentare una nuova forma assembleare, in streaming su
tre piazze, nasce dalla necessità di trovare nuovi modi per tenere in contatto
tutte le realtà sparse sul territorio nazionale.
Dalle assemblee odierne è emersa la necessita e la voglia di proseguire nel
percorso intrapreso e di mettere in campo iniziative future sui temi trattati.

Testo Unico sulla Rappresentanza
Nel corso di questi mesi abbiamo più volte denunciato il metodo con cui la
nostra Organizzazione ha firmato il Testo Unico, senza un confronto preventivo
a nessun livello, e continuiamo a non condividere nel merito i punti che
circoscrivono la rappresentanza e vincolano le minoranze anche se in dissenso
prevedendone la sanzionabilità, cambiando di fatto il modello contrattuale.
Non condividiamo il metodo di consultazione applicato perché riteniamo che
una discussione così importante per il futuro della nostra organizzazione non
possa essere fatta nel mezzo del dibattito congressuale e deve essere fatta nel
merito dell’accordo, quindi non ne riconosciamo l’esito.
Il Testo Unico limita fortemente l’azione dei delegati nei luoghi di lavoro e
crediamo che proprio da lì possa arrivare un’azione di contrasto forte ad esso,
cosi come sta avvenendo in alcune aziende mediante la contrattazione di
secondo livello.
Per questi motivi continueremo la nostra campagna d’informazione e
sensibilizzazione fra i delegati al fine di aumentare il consenso intorno alle
nostre proposte.

Pensioni
Sul disastro fatto sulle pensioni la Cgil ha delle forte responsabilità.
Dire che si è perso, come è accaduto a Rimi al Congresso Nazionale della CGIL,
è falso. Le battaglie si perdono quando si combattono.
Con sole tre ore di sciopero era inimmaginabile pensare di poter contrastare
l’azione messa in campo dalla Fornero. E’ una vergognal’ulteriore allungamento
di questa riforma (dai 66 anni in su, ben presto verso i 70 !). I lavoratori
resteranno più a lungo nei posti di lavoro mentre i giovani tarderanno ad
entrare nel mondo del lavoro aggravando i livelli di disoccupazione. Perciò
vanno ripristinate le pensioni d’anzianità (40 anni) e introdotte forme di
flessibilità per il pensionamento di vecchiaia a partire dai 60 anni. Con i nuovi
meccanismi di calcolo le prossime pensioni saranno a livelli da fame (anche
meno del 50% dell’ultimo stipendio) generando un vero e proprio esercito di
nuovi poveri. Vanno garantiti i diritti sociali anche di chi ha avuto storie
lavorative sfortunate. Va riformato l’INPS facendone uno strumento delle
lavoratrici e dei lavoratori, occorre inoltre dividere la previdenza
dall’assistenza.

Democrazia
Le decisioni prese senza una reale consultazione con la base, gli spiacevoli
episodi che hanno visto coinvolti delegati e funzionari che non condividevano la
linea di qualche segretario sono solo alcuni punti che denotano come all’interno
della nostra organizzazione si stia andando sempre più verso una gestione
autoritaria del dissenso.
La crisi di rappresentanza non si supera facendo accordi che limitano l’azione
dei delegati ma va affrontata cercando nuove forme di partecipazione,
coinvolgendo tutti i livelli dell’organizzazione partendo proprio dai luoghi di
lavoro e ridando la parola a chi quotidianamente lotta per portare avanti i
valori che hanno reso grande la Cgil.
Serve un cambio di direzione per restituire forza alla contrattazione sui posti di
lavoro e per ridare centralità alla difesa integrale dei diritti garantiti dalla
nostra Costituzione.
La crisi economica, prodotta dal grande capitale finanziario e dalle banche, da
un lato aggredisce i diritti conquistati in anni di lotte operaie e dall'altro
peggiora le condizioni di lavoro e di vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori
esponendoli, tra le altre cose, all'aumento esponenziale di carichi, ritmi ed a
continue minacce di chiusure e cassa integrazione; produce precarietà ed
emargina disoccupati e inoccupati, ricattandoli e mettendoli in diretta
concorrenza con gli occupati allo scopo di limitarne i diritti ed abbassare il
costo del lavoro; umilia tutte e tutti coloro che vedono allontanarsi il meritato
momento della pensione dopo anni di duro lavoro e contributi ed esponendoli
in età avanzata, tra l'altro, a non pochi rischi per l'altrui e la propria sicurezza.
Per ribaltare questa gravissima situazione sociale occorre una Cgil in grado di
contrattare e mobilitarsi a difesa dei diritti di chi lavora e chi no, riscoprendo il vero valore della confederalità che si basa sulla condivisione la solidarietà e
sulla visione comune di un mondo migliore.
Dalle assemblee di Reggio Emilia, Roma e Napoli a cui hanno partecipato
delegate e delegati autoconvocati di varie categorie, anche con delegazioni da
altri territori, emerge la necessità di proseguire con il percorso degli
autoconvocati aderenti all'appello “Per il lavoro e la democrazia” ed avviatosi a Bologna il 15 febbraio 2014, per ribaltare e rendere inapplicabili tutti i punti
negativi del Testo Unico, la riforma Fornero sulle pensioni e per invertire la
rotta che la Cgil ha intrapreso, da un modello sindacale di lotta e
contrattazione verso uno “di servizio” che storicamente non le appartiene e che va in direzione opposta a quanto servirebbe particolarmente in questo
momento storico.

Lavoriamo per rafforzare il coordinamento tra delegate e delegati
autoconvocati in Cgil su tutto il territorio e per favorire l'organizzazione delle
compagne e dei compagni su tutto il territorio nazionale.

Reggio Emilia, Roma, Napoli 31 maggio 2014




Nessun commento:

Posta un commento