Il 10 gennaio è stato sottoscritto tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil il Testo Unico sulla Rappresentanza Sindacale. Tale accordo interviene profondamente sul ruolo e le funzioni delle RSU e, di conseguenza, sulla possibilità per le lavoratrici ed i lavoratori di veder garantito il diritto alla partecipazione e alla democrazia nei luoghi di lavoro.
Questi sono alcuni dei punti critici di più immediato impatto:
- Dal 10 gennaio i lavoratori non hanno più il diritto di votare gli accordi, saranno i delegati delle RSU a decidere a maggioranza (la metà +1) se firmare o meno un accordo aziendale
- Tali accordi, una volta sottoscritti, saranno validi per tutti i lavoratori e vincolanti anche per le RSU e le organizzazioni sindacali dissenzienti, pena la sospensione dei diritti sindacali e sanzioni anche pecuniarie
- Si riconoscono i diritti sindacali alle sole organizzazioni firmatarie del Testo Unico ovvero a quelle che aderiscono formalmente a tutti i suoi contenuti, impedendo alle altre organizzazioni sindacali di avere accesso alla contrattazione aziendale e ai lavoratori di scegliere liberamente la propria rappresentanza
Anche noi RSU/RSA FIOM CapGemini della sede di Roma abbiamo aderito a questa iniziativa, anche perché siamo tra i primi che hanno “beneficiato” dell’accordo. Infatti il nostro contratto integrativo è in vigore grazie alla firma della maggioranza degli RSU, nonostante che la quasi totalità dei colleghi della sede di Roma abbia espresso un parere negativo in tutte le assemblee che si sono tenute nel corso della trattativa.
Il 100% dei colleghi ha votato NO.
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